Armonia: storie, parole, paroline

Pacioli-Leonardo

STORIE DI UN’ARMONIA dagli allievi dell’Interclasse di pianoforte della SPMT

“Armonia” di Marina Ligato
C’era una bambina che chiese al padre: voglio un poni!!! E il padre glielo diede.
Poi gli chiese: voglio un coniglio!!!! E il padre glielo diede.
Poi gli chiese: voglio una cocorita!!! E il padre gliela diede.
La bambina gli disse: voglio due pappagalli e il padre glieli diede.
La bambina poi gli chiese un castello e  il padre glielo diede.
La bambina però si sentiva incompleta e andò a dormire e fece un sogno.
C’era una bocca grande che diceva: armoniaaaa   aaaarmooniaaaa   AAArMooonnIIa AAArrrrrrmmmOOOOnnniiii   AAAAAAAAARRRRRMMMOOOOONNIIIIAAAA
La mattina appena la bambina si svegliò disse al padre: voglio un’armonia e il padre le rispose che gliela avrebbe data entro la notte ma in realtà non aveva la minima idea di che fosse un’armonia!!!
Allora iniziò a camminare ma ad un certo punto una macchina lo stava per investire. Dalla macchina uscì un vecchietto che vedendolo spaventato lo invitò a prendere un the. Diventarono così amici che il padre chiese al vecchietto cosa volesse dire armonia e il vecchio andò al pianoforte e inventò una musica. Il vecchio scrisse la sua musica e la regalò al padre della bambina.
Quando il padre tornò a casa diede il foglio alla figlia.
Da quel giorno la bambina non osò più chiedere niente al padre perché non aveva capito niente in quel foglio.

“La storia di una chiave” di Irene Di Pietro
C’era una volta una chiave di nome Armonia che si occupava di aprire tutte le porte della città. Aveva un difetto però; per usarla si doveva suonar una nota diversa ogni volta che si voleva aprire una porta.
Un magnifico giorno il re delle chiavi decise di toglierle il difetto e tutte le chiavi vissero felici e contente per tutta la Storia delle chiavi!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Pensiero e favola di Eugenio Venturato
L’armonia per me fa sentire serene le persone perché le porta in questo stato d’animo poco alla volta. L’armonia è così grande e melodiosa quando riesce a prendere il cuore delle persone.
Questa è la mia favola per Armonia.
C’era una volta una famiglia dalla quale nacque una bimba. I suoi genitori si accorsero presto che nessuno dei nomi era capace di descrivere la  bellezza del suo viso e la dolcezza della sua voce. Passò il tempo ma questo nome non riuscivano a trovarlo e tutti  quelli che la vedevano tentavano di darle un nome davvero adatto. Finalmente un giorno una vecchietta che passava davanti alla sua casa, sentì una vocina dolcissima cantare una canzoncina. Si avvicinò fermandosi per ascoltare estasiata. Quando la bimba ebbe finito la vecchietta, si avvicinò e le chiese: “ Come ti chiami, tu che hai una voce così bella?” La bimba le rispose: “ Non ho ancora un nome perché nessuno riesce a trovarne uno adatto a me.”  La vecchia disse: “Se tu fossi mia figlia ti chiamerei Armonia”. E così fu perché i genitori che stavano ascoltando dissero: “ La chiameremo proprio così! Grazie nonnina.”

Il sogno di una lavatrice
Gli Interclassisti: Marina Ligato, Eugenio Venturato, Marina Marsilio, Irene Di Pietro

Protagonista: Fotocopiatrice
Antagonista: Fernando (il proprietario)
Dato pazzerello: Inchiostro e Foglio di carta

Un giorno Fotocopiatrice (della scuola di musica di Testaccio) fece un sogno. Era tutto nero, quando arrivò un operaio che fece un buco nel nulla da cui spuntarono parole, frasi, lettere, numeri, note….E tutto diventò blu e e e e e ….spuntò la magica parola: ARMONIA!!!
Fotocopiatrice si svegliò all’improvvisoe doveva trovare quella parola. Stava diventando pazza e iniziò a tirar fuori tutti i fogli come una mitragliatrice.
Inchiostro fu svegliato dalla grande confusione ma era così stanco che cadde sui fili di Fotocopiatrice. Fotocopiatrice non riuscì a fotocopiare più nulla e si accendeva e si spegneva senza comandi.
Il proprietario Fernando decise allora di buttarla, trasportandola con la sua macchina nella discarica. La macchina partì e proseguì per 1 kilometro.
Ma ecco che Foglio venne in aiuto. Bucò due ruote della macchina, aprì il portabagagli e prese sulle spalle Fotocopiatrice. La macchina si fermò. Fernando scese e non trovò più Fotocopiatrice.
Intanto Inchiostro per portare più velocemente Fotocopiatrice la fece surfare (fare il surf) su di lui. Ad un certo punto Foglio girò di scatto e andò a finire con Fotocopiatrice dentro un tubo dell’acqua che per fortuna era rotto e non aveva acqua.
Lì vicino si trovavano due bambini che giocavano a calcio con un sasso. Per sbaglio il sasso andò sul tubo e si sentì un suono. Dal suono spuntò la parola Armonia e così Fotocopiatrice finalmente ritrovò la sua parola.

Athanasius Kircher 1650

CITAZIONI

Verso quali errori della vita si sente di essere più indulgente?
Verso gli errori di armonia. (Debussy)

L’armonia nascosta è più potente dell’armonia visibile. (Eraclito)

L’opposto concorde e dai discordi bellissima armonia. (Eraclito)

Prima che Cadmo si gettasse nella sua gara musicale con Tifeo, Zeus gli apparve in forma di toro. Era colmo di angoscia, temeva la sconfitta e il ridicolo. Temeva che il cosmo uscisse dal suo improvviso mutismo con il fragore di una risata beffarda del vecchio padre Crono. E temeva anche l’”Ellade madre dei miti”, che avrebbe potuto rimescolare le sue favole e trasferire a Tifeo quei dolci epiteti della sovranità di cui Zeus godeva. Allora anche il toro promise solennemente a Cadmo una donna, e qualcosa di più: sarebbe stato compagno di letto di Armonia e “ salvatore dell’armonia del cosmo”.
Così, quando Cadmo ebbe ingannato Tifeo e quando Zeus, grazie alle sue folgori recuperate, l’ebbe scaraventato nelle profondità sotto l’Etna, il viaggiatore fenicio tornò a mettersi in cammino, ma questa volta alla ricerca di due fanciulle: Europa e Armonia. Si avvicinava la fine dell’inverno e Orione sorgeva. Cadmo discese dai monti del Tauro lungo i torrenti della Cilicia, listati di zafferano. E riprese il mare. Lo spingevano le “ brezze profetiche” di Zeus. Non sapeva dove, ma verso Armonia. I marinai di Cadmo si stesero a dormire sulla spiaggia di Samotracia. Le acque erano immobili, sotto una bonaccia che sembrava voler durare per sempre».
(da Le nozze di Cadmo e Armonia, Roberto Calasso, 1988)

“Un posto per ogni cosa e ogni cosa al suo posto” adagio appeso alla parete della farmacia del dottor Teodoro Madureira.
(da “Dona Flor e i suoi due mariti”, Jorge Amado 1966)

Bisogna vederla ballare! Vedi, si dà al ballo con tutto il cuore e con tutta l’anima, tutto il suo corpo è un’unica armonia, così spensierata, così disinvolta, come se non esistesse null’altro per lei, come se non potesse pensare, sentire null’altro; ed in quel momento certamente ogni altra cosa le scomparve davanti.
(da I dolori del giovane Werther, Johann Wolfgang Goethe, 1774)

Vedere la tua amante addormentata, che sorride in sogno, sicura sotto la tua protezione; che ti ama anche nel sonno, quando si direbbe si cessi pure d’esistere; che t’offre ancora una bocca che ti parla dell’ultimo bacio scambiato; vedere una donna confidente, seminuda, ma ricoperta del suo amore come da un manto, e casta nel suo disordine; ammirarne le vesti sparse, una calza di seta sfilata in fretta la sera prima per compiacerti, una cintura slacciata che testimonia l fiducia senza limiti che ha in te, non è forse, questa, una gioia senza nome?
(da La pelle di zigrino, Honoré de Balzac, 1831)

Si ripeteva: Ho un amante! un amante!” godendo a quest’idea, quasi a quella d’una nuova pubertà a cui fosse giunta. Avrebbe dunque avuto finalmente quelle gioie dell’amore, quella febbre della felicità che disperava di provare. Penetrava in una zona meravigliosa dove tutto sarebbe stato passione, estasi, delirio; una immensità azzurra la circondava, le vette dei sentimenti scintillavano soto il suo pensiero, l’esistenza consueta non appariva che in lontananza, giù in basso, nell’ombra, tra gli intervalli di quelle altitudini. […] Non aveva forse sofferto abbastanza? Ma adesso trionfava, e l’amore, così a lungo trattenuto, sgorgava tutto, spumeggiando gioiosamente. lei lo assaporava senza rimorsi, senza inquietudine, senza turbamento.
(da La signora Bovary, Gustave Flaubert, 1856)

PAROLE
ARMONIA
abitare
accordo
acqua
alchimia
alea
allegria
ambiente
analisi
aperto/chiuso
a piacere
armonica (strumento)
armonici
armonioso
armonizzarsi
articolazione
assoluto
attesa
attrazione
bellezza
benessere
campi armonici
campi sonori
cadenza
canone
canto armonico
casa
cau­salità
cielo
cluster
coinvolgimento
combinazione
complessità/semplicità
complicità
concordanza
consonanza/dissonanza
conflitto
congiunzione
contemporanietà
contrasto
controllo
cosmo
costellazione
crisi
densità
dialogo
direzione
distensione/tensione
dodecafonia
dominante
equilibrio
fascia/strati
fluidità
flusso
forma
frammento
griglia
ideale
insie­me
integrità
intervallo
legame
liturgia
loto
mandala
mappa
melma armonica
migrazione
minimalismo
modalità
modernità/tradizione
modo
modulazione
mondo
movimento
multietnico
negazione
neo gregoriano
note dolci che stanno insieme
nuvole
opposti
orchestra
organizzazione
paesaggio sonoro
piacere
polarizzazione
polifonia (di timbro – di forme – micropolifonia)
progressione
proiezione/intenzione
proporzione
rapporto
relazione
respiro
rete
risoluzione
rivolti
rottura
sacro
sapori
scala
scienza
semplicità
sensibile
separato/unito
serenità
seriale
sfere
silenzio
simmetria
sinfonia
sintonia
sorpresa
sostegno
sovrapposi­zione
stabilità
stare insieme
sviluppo
struttura
tag cloud
tecnica
tensione
teoria
tonalità/atonalità
triade
trasformazione
uno
vicino/lontano

LE PAROLINE dai bambini delle classi della Scuola di Testaccio
armonica (strumento)
armonioso
note dolci che stanno insieme
sapori

La rete di parole continuerà ad arricchirsi per tutta la durata del festival, suggerisci una parola!

Robert Fludd 1617

IL SOGNO DI UNA FOTOCOPIATRICE

Gli Interclassisti: Marina Ligato, Eugenio Venturato, Marina Marsilio, Irene Di Pietro

Protagonista: Fotocopiatrice

Antagonista: Fernando (il proprietario)

Dato pazzerello: Inchiostro e Foglio di carta

Un giorno Fotocopiatrice (della scuola di musica di Testaccio) fece un sogno. Era tutto nero, quando arrivò un operaio che fece un buco nel nulla da cui spuntarono parole, frasi, lettere, numeri, note….E tutto diventò blu e e e e e ….spuntò la magica parola: ARMONIA!!!

Fotocopiatrice si svegliò all’improvvisoe doveva trovare quella parola. Stava diventando pazza e iniziò a tirar fuori tutti i fogli come una mitragliatrice.

Inchiostro fu svegliato dalla grande confusione ma era così stanco che cadde sui fili di Fotocopiatrice. Fotocopiatrice non riuscì a fotocopiare più nulla e si accendeva e si spegneva senza comandi.

Il proprietario Fernando decise allora di buttarla, trasportandola con la sua macchina nella discarica. La macchina partì e proseguì per 1 kilometro.

Ma ecco che Foglio venne in aiuto. Bucò due ruote della macchina, aprì il portabagagli e prese sulle spalle Fotocopiatrice. La macchina si fermò. Fernando scese e non trovò più Fotocopiatrice.

Intanto Inchiostro per portare più velocemente Fotocopiatrice la fece surfare (fare il surf) su di lui. Ad un certo punto Foglio girò di scatto e andò a finire con Fotocopiatrice dentro un tubo dell’acqua che per fortuna era rotto e non aveva acqua.

Lì vicino si trovavano due bambini che giocavano a calcio con un sasso. Per sbaglio il sasso andò sul tubo e si sentì un suono. Dal suono spuntò la parola Armonia e così Fotocopiatrice finalmente ritrovò la sua parola.