Mostra Liuteria 2011

 La chitarra Gennaro Fabricatore di Mazzini (Napoli, 1821) e la liuteria italiana dal Risorgimento al ‘900. A cura di Liuteria F.lli Lodi
29 ottobre – 13 novembreIMOLA. Palazzo Tozzoni mappa
Orari mostra: dal martedi al venerdi ore 16/19; sabato e domenica: ore 10/12 e 16/19

Chitarra Gennaro Fabricatore – 1821
Appartenuta a Giuseppe Mazzini
(Gentile concessione del Museo del Risorgimento Mazziniano di Genova)

La chitarra esposta all’inaugurazione sabato 29 ottobre
a palazzo Tozzoni di Imola.

La chitarra di Giuseppe Mazzini conservata nelle sale del Museo del Risorgimento di Genova, utilizzata dall’Esule durante i suoi soggiorni londinesi,  fu donata al Museo di Genova nel 1933 da Josephine Shaen, figlia di William Shaen, amico e biografo  del Mazzini.
Possiamo certamente dire che il napoletano Gennaro Fabricatore sia il più famoso costruttore di chitarre italiano, riconosciuto, già al tempo, in tutta Europa. Insieme al fratello maggiore Giò Battista furono probabilmente tra i primi a costruire chitarre a 6 corde, abbandonando così definitivamente i cinque ordini propri della chitarra barocca. Le chitarre Fabricatore, oltre a rappresentare e celebrare la Scuola Napoletana, saranno le prime chitarre romantiche ad essere un fondamentale riferimento nel resto dell’Europa.

Chitarra Gennaro Fabricatore – 1802

Questo esemplare è molto raro. È fra i modelli  più attentamente curati da Gennaro Fabricatore perché destinato a clienti speciali.
La tavola armonica è in abete, il fondo e le fasce sono di acero, il manico è lastronato di filetti in fanone di balena. La paletta che ha la tipica forma a “otto” con piroli, è lastronata di palissandro. La tastiera e il ponticello sono in palissandro.

Mandolino Gio’ Battista Fabricatore – 1770 ca.

Mandolino barocco di splendida fattura anch’esso rappresentante della grande e prestigiosa tradizione della liuteria napoletana. Il mandolino è uno strumento ideato e perfezionato nei primi anni del settecento a Napoli. I mandolini napoletani, ancor più delle chitarre, sono a tutt’oggi il riferimento assoluto in tutto il mondo. La tavola armonica è in abete ,  il guscio è a doghe scanalate di cipresso tinto, il manico e la paletta sono lastronati di filetti di fanone di balena,  tutte le decorazioni nella parte frontale dello strumento sono di fanone, avorio intarsiato e madreperla. La tavola armonica prevede una piegatura o spezzatura trasversale sulla quale viene posizionato il ponticello. Questa spezzatura, creata internamente piegando il legno a caldo, definisce una rigidità ottimale allo stesso tempo utile al sostegno e alla risposta delle vibrazioni dettate dal ponte e dalle corde. Le corde sono tese e accordate tramite piroli.

Chitarra Carlo Guadagnini – 1810

In Italia i rappresentanti più importanti della liuteria per chitarra sono, insieme ai Fabricatore, i Guadagnini. Anche in questo caso si tratta di una tradizione di famiglia: Carlo è figlio di Giò Battista Guadagnini ,il capostipite considerato il più celebre costruttore torinese di strumenti ad arco. Ci si potrebbe chiedere ora perché Carlo decise di costruire prevalentemente chitarre considerando la fama del padre nell’ambito degli strumenti ad arco? La verità è che allora la chitarra era uno strumento nuovo e moderno. Molta attenzione le era rivolta anche grazie al fatto che celebri compositori e musicisti le si dedicavano, sia nella composizione che nella pratica. In sostanza al tempo il mercato e le possibilità di guadagno tra la vendita di un violino o di una chitarra da parte di un celebre liutaio come in questo caso, non erano poi così distanti! Questa chitarra rispecchia lo stile personale di Carlo ed ha un’estetica molto più essenziale e cruda. La tavola è in abete, il fondo e le fasce in pero, il manico è anch’esso in pero e lastronato di ebano come la paletta e la tastiera. I tasti sono di osso e i piroli di ebano.

Chitarra Gaetano Guadagnini – 1852

Il modello di chitarra costruito da Gaetano Guadanini è l’evoluzione di quello del fratello maggiore Carlo. Le dimensioni della cassa sono significativamente maggiori con un deciso ampliamento del lobo superiore e inferiore, tuttavia le fasce risultano meno profonde. La nuova concezione progettuale prevede in più la bombatura della tavola armonica e del fondo ottenuta attraverso l’incollaggio forzato su catene bombate e sul profilo centinato delle fasce. In questo modo il Maestro ottiene una cassa resistente ma estremamente reattiva . Il risultato acustico della chitarra è di un suono potente e timbricamente ricco. E’ sicuramente la chitarra più innovativa del periodo. Questo modello di chitarra accompagna tutta l’attività di Gaetano dal 1920 al 1951. La presente chitarra è stata costruita nel suo ultimo anno di lavoro e dispone di una tastiera di ebano che si prolunga sopra la tavola armonica fornita di tasti metallici. Fu questa l’ultima migliorìa del progetto. La tavola armonica è di abete, il fondo e le fasce sono in pero, il manico, la paletta e il ponte sono di pero tinto di nero.

Chitarra Pasquale Vinaccia – 1828

Pasquale Vinaccia è forse il liutaio di strumenti a pizzico più rilevante del XIX sec e rappresenta il rinnovarsi della più importante famiglia di liutai di Napoli. Questa chitarra , costruita nello stile napoletano, è simile come modello e metodo di costruzione alle Fabricatore: i due laboratori erano infatti in contatto e in buoni rapporti. La personalità del grande Maestro traspare nei particolari come i ricchi disegni floreali dei baffi ai lati del ponte, le ricche filettature e i nuovi piroli semi-meccanici. Lo strumento è stato costruito nella prima parte della sua carriera ed è molto raro. La tavola armonica è in abete, il fondo e le fasce sono in acero marezzato, il manico e la paletta sono lastronati di ebano, il ponte e la tastiera sono di ebano. Lo strumento è da restaurare.

Chitarra Pasquale Vinaccia – 1883

L’intensa attività del maestro Pasquale Vinaccia nel XIX sec. si nota nello sviluppo costruttivo di tutti gli strumenti a pizzico prodotti nel suo laboratorio. Nuove realizzazioni progettuali si sono rese necessarie a seguito di nuove esigenze espressive che la chitarra in questo periodo andava conquistandosi. Questa è una chitarra dell’ultimo periodo di produzione di Pasquale Vinaccia. Paragonandola con la precedente possiamo vedere che la forma meno allungata risulta però allargata nei lobi superiore e inferiore, con una accentuata sfiancatura: questo rende la struttura significativamente più rigida. Gli spessori della tavola e del fondo sono maggiori, l’incastro del manico alla cassa è rinforzato con un tallone decisamente robusto. La tastiera in ebano,incollata sopra il manico, prosegue sopra la tavola armonica fino alla buca. La paletta ha una forma inedita e l’alloggiamento laterale delle meccaniche per l’accordatura. Il ponticello di ebano prevede il fissaggio delle corde all’interno di piccoli fori che attraversano anche lo spessore della tavola armonica nei quali la corda viene inserita e fissata tramite un piccolo pirolo di ebano. In questo modo le corde trazionano direttamente la tavola armonica.E’ una chitarra che tiene conto di tutte le innovazioni costruttive acquisite a livello europeo.
Pasquale Vinaccia è famoso anche perché fu probabilmente il primo a introdurre corde di metallo dolce per gli strumenti a pizzico, questo modello di chitarra prevedeva corde metalliche. La tavola armonica è in abete, il fondo e le fasce sono in acero marezzato, manico e paletta sono lastronati di ebano. La rosetta è in madreperla, la meccanica e i tasti in alpaca.

Mandolino Pasquale Vinaccia – 1883

Questo strumento fa coppia con la chitarra, materiali identici e realizzazione impeccabile da parte di Pasquale Vinaccia che, oltre ad essere un ottimo costruttore di chitarre è di certo il più celebre e rinomato costruttore di mandolini del XIX sec. Con l’utilizzo di corde metalliche Pasquale Vinaccia rivoluzionò le possibilità di questi strumenti e di conseguenza le potenzialità dinamiche delle orchestre a pizzico, rilanciando in questo modo la famiglia dei mandolini nell’epoca moderna. La tavola armonica è in abete, il guscio è a doghe in acero marezzato. Il manico e la paletta sono lastronati con palissandro . La tastiera di ebano è incollata sopra manico e prosegue sulla tavola, le meccaniche e i tasti sono in alpaca, la rosetta è in madreperla